Ragusa: preso truffatore seriale di anziani

Approfittava di persone anziane truffandole di diverse migliaia di euro facendo leva sull’amore per i figli o i nipoti.

Come accadeva? L’uomo, arrestato questa mattina a Ragusa, si spacciava per avvocato e dopo aver individuato la vittima le telefonava dicendo “Suo figlio ha avuto un incidente stradale e ha causato delle lesioni ad un ragazzo che viaggiava con un motorino”; dopo interveniva un complice che qualificandosi come Maresciallo confermava il fatto e, per mettere più ansia e angoscia alla vittima, aggiungeva che il familiare era in stato di fermo in caserma.

Poi l’avvocato apriva uno spiraglio nella preoccupazione all’anziano facendogli credere che il tutto si poteva risolvere con un risarcimento di 5 mila euro a fronte di un danno di 25 mila euro, aggiungendo che era stato proprio il figlio a chiedergli di contattarlo.

L’altro elemento per la riuscita della truffa è la pressione che veniva esercitata sul familiare, sottolineando l’urgenza di procurarsi il denaro in modo che non potesse consigliarsi con nessuno.

In genere la vittima era sempre seguita nei suoi spostamenti, in modo di non incorrere in sorprese; una volta che l’anziano aveva a disposizione i soldi, l’avvocato si presentava a casa a ritirarli.

Ovviamente solo dopo che erano stati consegnati i soldi la vittima cominciava ad avere dubbi e scopriva di essere stato raggirato subendo oltre al danno economico anche quello psicologico.

Dalle diverse denunce che la polizia ha ricevuto, gli investigatori sono riusciti a identificare e arrestare il truffatore, mentre al momento devono ancora essere presi i suoi complici.

Le indagini hanno rivelato inoltre che la banda aveva messo in piedi, nel napoletano, una vera e propria centrale telefonica dalla quale quotidianamente partivano decine e decine di telefonate al fine di poter individuare le vittime.

Esiste la possibilità concreta che ci possano essere più vittime di quelle che hanno denunciato la truffa ed è per questo che il magistrato ha voluto la diffusione dell’immagine dell’uomo in modo tale che chi ha subito il raggiro possa presentare la denuncia al più vicino ufficio di Polizia della propria città di residenza.

“Arezzo Classic Motors”: presente anche la Polizia

Anche quest’anno la Polizia di Stato partecipa ad “Arezzo Classic Motors”, la mostra-scambio veicoli da collezione giunta oramai alla sua 21^edizione che si svolge ad Arezzo il 12 e il 13 gennaio.

La Polizia è presente con un stand presso il padiglione numero 6 di Arezzo Fiere e Congressi, nel quale saranno esposte alcune, tra le più belle auto che hanno accompagnato i nostri servizi.

Inoltre, questa mattina alle 11.15 il questore di Arezzo, Bruno Failla, illustrerà il volume “Polizia e Motori–la lunga strada insieme”, curato nelle didascalie Emanuele Mùrino, giornalista della rivista “QUATTRORUOTE”, presente alla mostra.

Il libro, presentato ufficialmente al Lingotto di Torino, lo scorso dicembre alla presenza del capo della Polizia, Franco Gabrielli e del presidente FCA, John Elkann, è disponibile direttamente allo stand ed il ricavato delle donazioni raccolte sarà devoluto al Piano Marco Valerio, istituito per sostenere i figli minori dei poliziotti, affetti da gravi patologie.

Le nostre auto in esposizione

Jeep Willis (anno 1943): famosa Jeep utilizzata dalle truppe Usa nella seconda guerra mondiale. Fu impiegata nel dopoguerra anche dalla Polizia italiana, soprattutto nei Reparti celere del Corpo delle guardie di Pubblica Sicurezza;

Fiat AR/55 Campagnola Fotoelettrica (anno 1969): autovettura per uso fuoristrada, fu impiegata dall’inizio degli anni ’50 alla fine degli anni ’70 nei servizi istituzionali, per l’attività di soccorso pubblico e protezione civile;

Alfa Romeo Alfetta (anno 1973): entra in servizio nel 1973 affiancando la Giulia dalla quale si distingue per la maggiore potenza del motore. Utilizzata nei servizi di controllo del territorio e di Polizia stradale;

Alfa Romeo Alfasud (anno 1982): potente, ma piccola e maneggevole, era usata nei servizi di pronto intervento e di controllo del territorio. Molto apprezzata per la sua versatilità, venne impiegata nella prima metà degli anni ’80.

Nello stand è esposta anche la Lamborghini Huracán utilizzata nei servizi d’istituto, per il soccorso e il trasporto urgente di sangue e organi.

Olivia Petillo

Salerno: mostra fotografica della Polizia scientifica “Frammenti di storia”

La mostra fotografica nazionale itinerante “Frammenti di storia. L’Italia attraverso le impronte, le immagini e i sopralluoghi della Polizia Scientifica” è arriva a Salerno.

La mostra, ospitata presso il Tempio di Pomona, all’interno del complesso del Palazzo Arcivescovile, è stata inaugurata questo pomeriggio, alla presenza del capo della Polizia Franco Gabrielli, del direttore Centrale della Polizia criminale Vittorio Rizzi, del direttore del Servizio Polizia scientifica Fausto Lamparelli e delle autorità civili e religiose del territorio.

Il capo della Polizia nel suo intervento ha dichiarato che con questa iniziativa “Cerchiamo di rendere giustizia ad una storia, a straordinari personaggi che l’hanno resa possibile e hanno reso possibile quello che oggi noi siamo e che ci consente di guardare al futuro con l’impegno che caratterizza l’opera dei nostri uomini e delle nostre donne”.

Da venerdì 11 a domenica 13 gennaio, dalle ore 9 alle 19, i visitatori, guidati dal personale della Polizia scientifica, potranno ammirare gratuitamente le esclusive immagini dei momenti più drammatici e significativi della storia italiana: oltre ai pannelli fotografici che documentano fatti come l’arresto di Sandro Pertini, il futuro presidente della Repubblica, fermato dai fascisti, l’omicidio di Giacomo Matteotti avvenuto nel 1924, e poi, risalendo la corrente del tempo, il mostro di Firenze, le stragi di mafia e quelle dell’eversione nera, saranno esposti anche materiali esclusivi relativi a importanti avvenimenti riguardanti la provincia di Salerno e la regione Campania.

Tra le dotazioni della Polizia Scientifica, sarà inoltre mostrato all’opera il Forensic Fullback, il veicolo destinato alle scene del crimine più complesse con dotazioni tecnologicamente avanzate.

L’iniziativa, inaugurata a Roma lo scorso aprile, è frutto del lavoro ultracentenario della Polizia Scientifica, un’eccellenza del panorama mondiale, da sempre al servizio delle libertà del cittadino.

Cagliari: adescava minori sulle chat, arrestato

Ha conquistato la fiducia di due bambini giocando con loro e “chiacchierando” nella chat di una console per videogiochi, fino a diventare loro amico. Quindi li ha adescati e nel giro di breve tempo ha trasformato quell’amicizia in un modo per ottenere materiale pedopornografico. L’uomo, un 28enne di Cagliari, è stato arrestato dagli agenti della Polizia postale per detenzione di materiale pedopornografico, pornografia minorile e adescamento di minorenni.

L’indagine è partita a seguito delle denunce delle mamme dei due bambini. Le donne parlando con i figli si sono accorte di comportamenti strani e ambigui e nel giro di breve tempo sono riuscite a convincerli a parlare. In questo modo hanno scoperto che i minori intrattenevano conversazioni, inizialmente tramite la chat della console e poi con contatti trasferiti sull’applicativo di messaggeria istantanea, con una persona che chiedeva loro l’invio di foto di parti intime.

Le mamme hanno subito segnalato il fatto alla Postale e da lì i poliziotti hanno iniziato una serie di accertamenti che li ha condotti al responsabile. Gli investigatori hanno individuato anche un terzo bambino che aveva ricevuto dal 28enne un regalo consistente in una ricarica per un gioco virtuale, per ottenere le foto delle sue parti intime.

I poliziotti, a seguito di una perquisizione personale e informatica a casa del 28enne, hanno trovato e sequestrato computer portatile e smartphone utilizzati per commettere i reati. Sono stati, inoltre, rinvenuti nel telefono cellulare delle video-chat che confermano i contatti con le vittime.

Donatella Fioroni

Operazione antidroga a Lecce: 16 arresti

Avevano conquistato il controllo del traffico di droga a Lecce anche attraverso l’appoggio di affiliati alla Sacra corona unita: 16 persone sono state arrestate dalla Squadra mobile per associazione per delinquere di stampo mafioso, traffico di sostanze stupefacenti e spaccio.

L’indagine si è sviluppata anche grazie alle dichiarazioni rilasciate da alcuni collaboratori di giustizia; in particolare la famiglia di uno di questi era stata vittima di una serie di atti intimidatori. Tali azioni crimininose hanno poi dato il via all’indagine, durata oltre un anno.

Gli investigatori hanno ricostruito l’intera filiera del traffico della droga, in particolare cocaina, eroina, hashish e marijuana, distribuita anche nella provincia leccese.

Le indagini condotte insieme alla Squadra mobile di Ravenna si sono avvalse della collaborazione del Reparto prevenzione crimine di Lecce, Potenza e Pescara, del Reparto cinofili di Brindisi e del Reparto volo di Bari.