Firmato accordo per la sicurezza nelle sedi Inps

È stata firmata oggi, dal capo della Polizia Franco Gabrielli e dal presidente dell’Inps Tito Boeri, una convenzione per lo svolgimento di un’”attività di collaborazione connessa al servizio di video sorveglianza presso le strutture Inps”.

La collaborazione rappresenta un efficace strumento per contrastare gli episodi di aggressione che possono verificarsi nelle sedi dell’Istituto.

In particolare attraverso la connessione dei sistemi di videosorveglianza dell’Inps con le sale operative delle Questure, sarà possibile per la Polizia intervenire tempestivamente al verificarsi degli episodi che risultano pericolosi per le persone presenti nelle sedi dell’Istituto.

La convenzione è stata sottoscritta nel corso della giornata di chiusura delle celebrazioni per i 120 anni dall’istituzione della Cassa Nazionale di Previdenza per l’Invalidità e la Vecchiaia degli Operai, cassa da cui è poi derivato l’Inps.

Rapito e sequestrato per una partita di droga, 3 arresti

Un sudamericano era stato ferito gravemente e portato all’ospedale. Sul posto, i poliziotti hanno preso le prime dichiarazioni dell’uomo. Tutto questo accadeva lo scorso 26 ottobre a Parma.

I responsabili dell’aggressione sono stati trovati e arrestati dagli agenti della Squadra mobile di Parma. Si tratta di tre dominicani domiciliati a Parma accusati di sequestro di persona a scopo di estorsione, rapina pluriaggravata e lesioni personali aggravate.

L’uomo era stato sequestrato e seviziato per una partita di cocaina arrivata a Santa Croce sull’Arno (Pisa) da Santo Domingo e poi sparita.

Era stato rapito la sera del 26 ottobre proprio nella sua abitazione a Santa Croce sull’Arno dai tre connazionali che, dopo averlo picchiato e avere rapinato lui e la sua convivente di 3.500 euro, un tablet, un orologio e altri oggetti, lo avevano caricato a bordo di una autovettura e portato a casa della madre di uno di loro, in provincia di Parma.

Qui i tre, per estorcergli soldi e cocaina, lo hanno colpito alla nuca con un martello, legato con un cavo elettrico e minacciato di morte con un coltello preso dalla cucina, intimandogli di consegnare una partita di droga che, a loro dire, l’uomo avrebbe riportato in Italia dopo un viaggio a Santo Domingo.

In particolare, lo hanno picchiato con pugni al volto, lo hanno ferito col coltello e tentato di bruciargli le mani sui fornelli del gas. La vittima, legata poi a un termosifone, era riuscita a fuggire approfittando di un momento di distrazione dei suoi carcerieri.

Le indagini svolte hanno permesso di ricostruire il quadro dei gravi indizi grazie ai quali è stato emesso il fermo a carico dei tre.

La Polizia di Stato e Confindustria protagoniste a Venezia

La Banda della Polizia di Stato, che quest’anno compie novant’anni, è stata protagonista questa sera dell’evento organizzato da Confindustria di Venezia, Area Metropolitana di Venezia e Rovigo, patrocinato dalla Camera di Commercio Venezia Rovigo con lo scopo di sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza di un turismo consapevole e rispettoso della città lagunare.

La manifestazione si è svolta nella Scuola Grande della Misericordia di Venezia alla presenza del capo della Polizia Franco Gabrielli, che prima dell’inizio del concerto ha invitato tutti i presenti a rispettare un minuto di silenzio in ricordo delle vittime e dei feriti nell’attentato di ieri a Strasburgo in Francia.

Il Prefetto, nell’occasione, è stato premiato dal presidente di Confindustria Friuli Venezia Giulia, Giuseppe Bono “Per aver diretto le Istituzioni del Paese deputate alla Sicurezza, nelle molteplici accezioni in cui il termine si declina, sempre all’insegna dei valori della solidarietà e dl rispetto della dignità umana”.

Dopo la proiezione di un video di presentazione, i 103 orchestrali, diretti dal Maestro Maurizio Billi, hanno suonato per il pubblico presente le musiche di Alfred Reed, Giacomo Puccini, Astor Piazzolla, Arturo Márquez, Salvatore Cardillo, John Lennon e Michele Novaro, accompagnati dalle voci del soprano Federica Balucani e del tenore Francesco Grollo, concludendo lo spettacolo con le note dell’Inno di Mameli.

All’evento di oggi, presentato dalla giornalista Ertilia Giordano, erano presenti il presidente della regione Veneto Luca Zaia, il prefetto di Venezia Vittorio Zappalorto, il questore di Venezia Danilo Gagliardi, il sindaco di Venezia Luigi Brugnaro, ed ha avuto quale scopo quello di promuovere comportamenti virtuosi a tutela della città di Venezia, accendendo i riflettori sul tema della fragilità del capoluogo veneto.

Spaccio sulla costiera del Piceno: 9 arresti

Sono nove le persone arrestate stamattina dagli agenti della Squadra mobile di Ascoli Piceno durante l’operazione antidroga “Boxer” dopo indagini durate oltre un anno. Sei persone sono finite in carcere mentre per altre tre sono stati disposti i domiciliari. I criminali sono responsabili di spaccio di eroina prevalentemente nei locali notturni della riviera adriatica nella provincia di Ascoli. Per tutti l’accusa è l’accusa di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti.

Le indagini dei poliziotti sono partite dalla constatazione di un recente aumento del consumo di eroina da parte soprattutto di giovanissimi, a svantaggio della cocaina, ritenuta fino a qualche tempo fa come la droga “di moda”. Da qui i poliziotti hanno scoperto che la gran parte del mercato della droga era detenuta da tunisini che spesso facevano proseliti tra giovani tossicodipendenti italiani, inducendoli a spacciare dietro la promessa di consegna dello stupefacente a loro necessario.

Nel corso delle indagini sono stati sequestrati circa tre chili di eroina pari a 12mila dosi del valore commerciale sul mercato di circa 240mila euro. È stato stimato che i componenti della banda riuscivano a piazzare un centinaio di dosi al giorno.

Donatella Fioroni

Servizio centrale anticrimine: incontro con Gabrielli e De Raho

Questa mattina, presso la Direzione centrale anticrimine della Polizia di Stato, a Roma, si è svolto un incontro tra il capo della Polizia, Franco Gabrielli e i responsabili delle Divisioni anticrimine delle questure, alla presenza del Procuratore nazionale antimafia e antiterrorismo Federico Cafiero De Raho.

Su impulso del direttore centrale Anticrimine Vittorio Rizzi è stato fatto un punto della situazione sull’organizzazione e sulle iniziative intraprese dal Servizio centrale anticrimine, ufficio incardinato nella Direzione centrale anticrimine della Polizia di Stato, con funzioni di coordinamento della Divisioni anticrimine della questure.

In particolare, sono state illustrate al capo della Polizia ed al procuratore nazionale le strategie di intervento messe in atto dal Servizio centrale per rafforzare l’azione dei questori nell’applicazione delle misure di prevenzione, personale e patrimoniale, nelle indagini svolte dalle Divisioni anticrimine delle questure.

Il prefetto Gabrielli, nel suo intervento, ha ribadito che: “L’istituzione del Servizio centrale anticrimine assomma in sé l’obiettivo organizzativo, con la volontà di costruire circuiti specializzati che favoriscano il flusso informativo, e quello identitario. La nostra identità, sul territorio, ruota intorno alla figura del questore ed ai compiti che è chiamato ad esercitare, tra i quali c’è anche quello di poter proporre l’adozione di misure preventive patrimoniali e personali. Con il supporto al questore e alle Divisioni anticrimine si vuole rimettere al centro questo tipo di attività che è fondamentale per il contrasto alla criminalità organizzata”.

L’obiettivo dell’ufficio centrale è quello di coordinare le attività anticrimine sul territorio anche attraverso  il miglioramento del flusso delle notizie con gli uffici periferici grazie ad un “portale” centralizzato per gestire, raccogliere, consultare e condividere velocemente informazioni e documenti tra il personale del Servizio centrale anticrimine e quello delle Divisioni anticrimine delle questure.

Per un’aggressione dei patrimoni illeciti sempre più pervasiva, all’interno del Servizio è stato previsto un dispositivo di supporto investigativo con lo scopo di avviare nuovi progetti che permettano di mettere in connessione le Divisioni anticrimine delle questure, la Direzione nazionale antimafia e antiterrorismo e le Procure distrettuali della Repubblica.

A tal proposito il procuratore De Raho ha ribadito con fermezza come “Il Servizio centrale anticrimine è un supporto fondamentale nell’ambito del contrasto alle mafie e al terrorismo. La sensibilità avuta dal capo della Polizia nel costituirlo è sintomo del dinamismo e della professionalità che permeano la Polizia di Stato. Le misure preventive patrimoniali e personali sono i mezzi attraverso cui indebolire le mafie e sono specifici del nostro ordinamento. L’attività congiunta nel contrasto alle mafie e la collaborazione tra procure e Forze dell’ordine sono essenziali poiché così facendo si dimostra come lo Stato sia unico e forte”.

Oltre ad illustrare il supporto all’attività d’indagine patrimoniale, l’incontro ha fatto il punto anche sulle strategie anticrimine che la Polizia di Stato, per il tramite del Servizio centrale guidato da Giuseppe Linares, realizza a favore delle fasce deboli.

Infatti, attualmente, il Servizio centrale anticrimine partecipa attivamente al Progetto “Questo non è amore” con personale altamente qualificato presente all’interno dei camper presenti nelle province italiane. L’Ufficio è inoltre parte integrante del piano strategico nazionale sulla violenza maschile contro le donne 2017/2020, sviluppato a seguito di un accordo tra il capo della Polizia ed il Dipartimento per le Pari opportunità, ed è inserito nel Progetto “Blue Box”, campagna di sensibilizzazione nei confronti del disagio giovanile, avviata nel settembre del 2017.

Importante è infine la gestione del sito https://it.globalmissingkids.org/ , demandata al Servizio centrale anticrimine,  con cui la Polizia di Stato partecipa alla Rete mondiale per i bambini Scomparsi (GMCN – Global missing children network).