La ’Ndrangheta è una minaccia mondiale, e per contrastarla serve un approccio globale. Con questo obiettivo è stato ideato il progetto I-Can (Interpol cooperation against ‘Ndrangheta), presentato oggi a Reggio Calabria e finanziato dal Dipartimento della pubblica sicurezza italiano.
All’evento, ospitato nei locali della Prefettura, hanno partecipato il segretario generale di Interpol, Jurgen Stock, e il prefetto Vittorio Rizzi, vice direttore generale della pubblica sicurezza e promotore del progetto.
Si tratta dell’organizzazione criminale più estesa, ramificata e potente al mondo: nasce in Calabria ed è presente in 32 Paesi di quattro continenti (Europa, Africa, America e Oceania), è attiva in 17 Stati europei, e costituisce il principale broker del mercato mondiale degli stupefacenti; una struttura criminale che conserva memoria dei suoi riti arcaici ma è al passo con la digitalizzazione e i nuovi sistemi di trasferimento del denaro, come i bitcoin.
Obiettivi del Progetto
Il Progetto I-Can vuole anzitutto illustrare alle Forze di polizia straniere quale sia la struttura e come opera la ’Ndrangheta, caratterizzata da un’organizzazione unitaria, con vincoli di sangue fortissimi e verticistica; collaborare alla cattura dei latitanti e all’aggressione dei patrimoni illeciti; studiare i dati freddi, relativi ad indagini chiuse, per lo sviluppo di un software di analisi predittiva e di business intelligence per imparare a riconoscere i segni premonitori e anticipare i rischi legati alla minaccia.
“L’Italia sostiene economicamente questo progetto – ha detto il prefetto Rizzi nel suo intervento – il ministro dell’Interno e il capo della Polizia hanno voluto investire per contrastare una minaccia di tipo mafioso che in questo momento rappresenta una minaccia globale. Se c’è una minaccia globale dev’esserci un attacco globale alla ‘Ndrangheta. Questo è un progetto delle Forze di polizia, con il sostegno della magistratura, perché la squadra Stato, anche nel contrastare le minacce dall’estero, è una squadra unica”.
La struttura della ’Ndrangheta
La ’Ndrina è alla base della piramide e si identifica con una famiglia (o con più famiglie legate da rapporti di parentela) di origini calabresi. Più ’Ndrine formano il Locale di ’Ndrangheta, struttura intermedia che rappresenta una base operativa stabile.
In Calabria opera un’ulteriore struttura, il Mandamento (ionico, tirrenico e di Reggio Calabria città), costituito dall’unione dei locali in assoluto più forti.
Struttura superiore di riferimento per tutti i locali è il Crimine, organismo formato dai capi dei locali e dei tre mandamenti, che decide le strategie complessive dell’intera organizzazione criminale nel mondo.
Al vertice della piramide c’è la Santa: componente segreta e riservata della ’Ndrangheta, i cui componenti non sono noti nemmeno ai boss.
La penetrazione delle cosche di ’Ndrangheta è particolarmente insidiosa, una colonizzazione che replica all’estero il proprio modulo strutturale, grazie alla rete compatta consolidata delle comunità di immigrati calabresi ben integrate e presenti in tutto il mondo.
La strategia dell’organizzazione
Questa organizzazione criminale predilige l’infiltrazione silente nel tessuto economico sociale e imprenditoriale, che destabilizza l’economia e altera la libera concorrenza dei mercati legali, andando allo stesso tempo ad inquinare il settore pubblico ed istituzionale. Il suo grande potere finanziario è costruito principalmente sul traffico di droga, sul forte potere corruttivo e sulla costante distrazione di fondi pubblici operata attraverso le truffe e gli appalti truccati.
Tutti i profitti vengono reinvestiti utilizzando sofisticate tecniche di riciclaggio, e questo enorme flusso di denaro ha l’effetto di inquinare, corrompere e strozzare l’economia perché altera i meccanismi della concorrenza e determina l’estromissione dal mercato degli imprenditori onesti.
Il controllo degli appalti pubblici non si realizza con l’uso della violenza o di un’esplicita attività intimidatoria ma attraverso la costituzione di imprese che utilizzano i metodi della collusione e della corruzione.
La ’Ndrangheta è riuscita ad acquisire il controllo in società operanti nel modo dell’edilizia, della ristorazione, dell’import-export, dei trasporti, dei giochi e delle scommesse, della raccolta e smaltimento dei rifiuti.
La modernità di questa struttura criminale si evidenzia anche nell’utilizzo dei social e dagli spazi offerti dal Web, deep e dark, come piattaforme per realizzare commerci illeciti.