Si è tenuta questa mattina a Roma, alla Scuola di perfezionamento per le Forze di polizia, la cerimonia di intitolazione dell’aula magna al prefetto Carlo Mosca, deceduto lo scorso 30 marzo.
Carlo Mosca, che agli inizi della sua carriera aveva fatto parte del Corpo delle guardie di pubblica sicurezza, è stato tra i principali ispiratori della legge di riforma dell’amministrazione della pubblica sicurezza n.121 del 1981 e punto di riferimento per docenti e frequentatori dei corsi di alta formazione all’interno della Scuola.
Il 1° aprile è stata infatti presentata la pubblicazione, da lui curata assieme all’Ufficio relazioni esterne del Dipartimento della P.S., per ricordare il quarantennale della riforma che ha posto le basi per la “moderna” Polizia di Stato.
Alla cerimonia odierna erano presenti il ministro dell’Interno Luciana Lamorgese e il capo della Polizia Lamberto Giannini, accolti dal direttore della Scuola, Giuseppe La Gala.
La figura del prefetto Mosca, che in passato è stato vice direttore del Sisde, capo di gabinetto dei ministri dell’Interno Pisanu e Amato e prefetto di Roma, è stata ricordata da Mario Morcellini, in rappresentanza del corpo docenti della Scuola e dal figlio Davide Mosca che ha sottolineato come “Oggi a distanza di un mese dalla sua scomparsa questa cerimonia gli conferisce un riconoscimento di altissimo valore l’intitolazione dell’aula magna di questa prestigiosa scuola, una targa che consegnerà a chiunque passerà di qui la testimonianza di Carlo Mosca” a proposito della figura paterna Davide Mosca ha ricordato che “I principi della legalità del diritto e della Costituzione non sono mai stati per Lui dei dogmi astratti o delle dottrine a sé stanti ma una vera e propria esperienza di vita da raccontare e tramettere”.
Nel suo intervento conclusivo il ministro Lamorgese ha ricordato come “Per me è toccante tornare in questa Scuola dove l’ultima volta che ho visto Carlo era seduto in quella poltrona dove ora c’è una rosa a ricordare la sua grande personalità. Un uomo di una nobiltà d’animo fuori dal comune, gentile con tutti, un amico e un collega a cui chiedere un consiglio. Un punto di riferimento ha continuato il Ministro – per il ministero dell’Interno anche per la Legge 121 di cui è stato tra i principali ispiratori. Ci mancherà, così come ci mancheranno i suoi insegnamenti, che sono radicati in noi”.
Al termine della cerimonia il ministro dell’Interno ha proceduto allo scoprimento della targa di intitolazione dell’aula magna in memoria di Carlo Mosca, insieme al figlio Davide, al quale ha poi consegnato il decreto, a firma del capo della Polizia Giannini, nel quale il Prefetto viene ricordato come “Personalità autorevole dall’elevato senso dello Stato e profonda umanità, valori che ha sapientemente trasmesso con il suo insegnamento ed esempio di vita”.