Siracusa: arresti e sequestri nel clan Trigila

Con la forza dell’intimidazione e delle estorsioni si assicuravano una posizione dominante nel trasporto su gomma di prodotti ortofrutticoli e della produzione di imballaggi.

Questa mattina, la Squadra mobile di Siracusa insieme a quelle di L’Aquila, Terni ed Ancona con i Carabinieri e la Guardia di finanza di Siracusa hanno eseguito 13 ordinanze di custodia cautelare in carcere nei confronti dei componenti dell’associazione di tipo mafioso del clan Trigila operante nella provincia, tra Noto, Pachino e Rosolini.

I provvedimenti sono stati effettuati a conclusione delle indagini compiute dalla Squadra mobile denominate “Robin Hood”, svolte tra il 2016 e il 2018 e dai Carabinieri di Siracusa nel 2016 e 2017, denominata “Neaton”.

Avvalendosi della forza intimidatrice tipica dei gruppi legati dal vincolo associativo, la famiglia gestiva l’attività criminale, in particolare nel settore dei trasporti su gomma di prodotti orto-frutticoli, della produzione di pedane e imballaggi e della produzione e commercio di prodotti caseari, influendo e alterando le regole della leale concorrenza.

Le indagini hanno consentito di accertare l’operato delle figure di spicco dell’organizzazione che, nonostante fossero detenute in carcere già da tempo, operavano e dirigevano i traffici illeciti del gruppo attraverso i familiari più stretti ai quali impartivano compiti e regole da seguire.

Oltre alle estorsioni imposte sul territorio, l’associazione si dedicava anche al traffico di sostanze stupefacenti. Ruolo determinante era quello riservato alle donne della famiglia che avevano il compito di trasmettere all’organizzazione gli ordini del congiunto durante i colloqui in carcere.

Vincenzo M. Recchiuti

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