Un’ operazione antidroga è stata portata a termine contemporaneamente da Forze di polizia e magistrature in diversi Paesi europei per l’esecuzione di arresti e perquisizioni a carico di persone residenti in Italia e all’estero ritenute responsabili di aver importato e distribuito nel Continente quintali di stupefacente, per anni.
L’operazione si è conclusa simultaneamente in Italia, Germania, Olanda e Belgio alla presenza di personale di Europol ed Eurojust con l’impiego di 640 agenti di Polizia, l’arresto di 35 persone, e con l’esecuzione di 51 perquisizioni domiciliari.
In particolare, in Italia le organizzazioni criminali si avvalevano di aziende del settore dell’autotrasporto operanti in Romagna.
Le indagini sono state condotte dai poliziotti delle Squadre mobili di Forlì e Modena insieme agli investigatori dello Sco- Servizio centrale operativo della Direzione centrale anticrimine.
“Un’indagine complessa, durata quasi tre anni, condotta in diverse parti del territorio nazionale e anche all’estero, che ha portato al sequestro di ingenti quantitativi di sostanze stupefacenti
Determinante è stata l’attività di valutazione e analisi delle comunicazioni criptate che gli indagati utilizzavano per realizzare il traffico internazionale di droga. Quanto all’azione di contrasto italiana, coordinata dalla Direzione centrale anticrimine della Polizia di Stato, è significativo ricordare i quantitativi di droga sequestrata (circa 120 chili di cocaina e 20 di cannabis) e l’ammontare dei sequestri di beni e denaro, eseguiti per un valore complessivo superiore al milione di euro” così si è espresso il direttore centrale Anticrimine, Francesco Messina.
Dal monitoraggio di un cittadino italiano di Forlì, conosciuto perché già coinvolto nello spaccio di stupefacenti, gli investigatori hanno ricostruito una ramificata rete di trafficanti di cocaina e di hashish capaci d’importare dal Belgio e dalla Spagna quintali di droga attraverso veicoli appositamente modificati.
L’uomo, in affari con due soci, mediante l’uso di una società di logistica di Forlì riusciva a far arrivare in Italia lo stupefacente e a distribuirlo.
La certezza che ci fosse una rete di trafficanti di droga in Emilia Romagna nasce da una serie di consistenti sequestri di droga che hanno condotto gli investigatori ad individuare almeno due associazioni criminali specializzate nel traffico internazionale: la prima nella provincia di Modena, mentre la seconda tra le provincie di Forlì-Cesena e Rimini. Le due associazioni erano collegate tra loro e strutturate gerarchicamente e disponevano di molti uomini, armi, denaro, mezzi di trasporto e, soprattutto, basi logistiche.
La chiave di svolta che ha dato certezza agli investigatori che le due associazioni operassero per lo stesso fine e che fossero interconnesse è stato il sequestro, avvenuto a Ravenna nel dicembre 2020, di oltre 40 chili di cocaina e dall’arresto dei due corrieri coinvolti nell’ importazione della droga; l’ingresso in Italia è stato pianificato e portato a termine dalle due associazioni: quella di Modena come acquirente e destinataria della partita di stupefacente, mentre quella romagnola era chiamata ad occuparsi materialmente del prelievo, del trasporto e della consegna della stessa. Successivamente, nel corso dell’attività di indagine, sono emersi ulteriori e preziosi riscontri che hanno permesso di sequestrare 114 chili di cocaina, 37 chili di hashish, oltre un milione di euro in contanti ed arrestare 13 persone, due delle quali latitanti da anni e destinatari di un mandato di cattura europeo.
A coadiuvare la Squadra mobile di Modena per effettuare gli arresti nelle provincie di residenza, le Squadre mobili di Genova, Bologna, Alessandria, Salerno e Lodi con la collaborazione di personale del Reparto prevenzione crimine e delle squadre cinofile antidroga. Nel corso delle operazioni di cattura e di perquisizione, sono stati sequestrati 30 mila euro in contanti, telefoni cellulari e materiale per il confezionamento dello stupefacente. Delle 10 persone restano tuttora in corso le ricerche per la cattura di 3 cittadini di nazionalità albanese non presenti sul territorio nazionale.
Invece, la Squadra mobile di Forli-Cesena, ha eseguito gli arresti con l’aiuto delle Squadre mobili di Rimini, Frosinone, Teramo, Ravenna e Bari. Gli investigatori di Forlì -Cesena hanno rintracciato e arrestato 10 persone, alle quali si aggiungono una persona arrestata in Olanda ed una in Germania.
Cinque persone sono tuttora da ricercare in quanto non presenti sul territorio nazionale. Durante l’esecuzione dei provvedimenti restrittivi sono stati ritrovati e sequestrati numerosi beni di lusso come auto e preziosi nonché 17 mila euro in contanti.
Olivia Petillo