Sono 7 le persone arrestate dai poliziotti della Squadra mobile di Trapani per associazione a delinquere finalizzata all’illecito smaltimento di rifiuti e inquinamento ambientale.
All’operazione hanno collaborato gli agenti del commissariato di Castellammare del Golfo, con il supporto dei militari della Guardia di finanza di Alcamo, sotto il coordinamento del Servizio centrale operativo della Direzione centrale anticrimine.
Le indagini, grazie all’utilizzo di sistemi di videosorveglianza, delle intercettazioni telefoniche ed ambientali, hanno consentito di ricostruire un consolidato modus operandi della ditta di smaltimento rifiuti in cui lavoravano gli arrestati. In sostanza, una volta prelevati i liquami e i rifiuti dai loro clienti (abitazioni private, stabilimenti balneari, esercizi commerciali) gli stessi venivano riversati in segreto dei tombini finendo quindi nella condotta fognaria e conseguentemente in mare, in assenza di un idoneo impianto di depurazione funzionante. In più, proprio a causa dello sversamento, spesso le condotte si intasavano causando l’avaria o la rottura delle pompe di sollevamento all’interno dei tombini.
Proprio per risolvere tale problematica il comune di Trapani era costretto poi ad incaricare la stessa società ad intervenire per porre rimedio al malfunzionamento.
Tra gli indagati risulta anche il titolare di uno studio di biologia che stilava referti falsificati facilitando le attività illecite dei criminali.
Grazie alle indagini è stato possibile anche risalire a due persone, impiegate nella discarica di Camporeale (Palermo) che sversavano percolati nei terreni limitrofi all’area adibita a discarica.